Larix (Larice)

 Descrizione

Genere di conifere che in ambiente alpino, ha la specie Larix decidua come la più temeraria delle conifere spingendosi volentieri fino a 2200 mt e oltre. Non mancano però le specie orientali, ancora più belle e meglio adattabili alla bassa quota. Sono conifere facilmente riconoscibili per il portamento piramidale o conico e soprattutto per le foglie costituite da mazzetti di aghi corti, verde chiaro, che in autunno assumono fantastiche colorazioni gialle e rossastre. Infine cadono, quindi si tratta di conifere spoglianti. Sono piante talvolta maestose, per l’ampiezza della chioma e del fusto, ma soprattutto per l’altezza che raggiungono, seppur nell’ambiente severo di montagna, fino a 25 mt. Non mancano le varietà di pendule, però poco reperibili nei vivai.

 Coltivazione

I larici preferiscono i terreni profondi, senza ristagni di acqua, meglio se in montagna o alta collina. Vista l’ampiezza che possono raggiungere è meglio evitarne l’impianto in prossimità dell’abitazione, anche perché d’autunno la perdita degli aghi potrebbe facilmente intasare pozzi perdenti e grondaie. I larici mal sopportano le potature, quindi se non costretti da rami ingombranti o danneggiati, lasciar sviluppare la pianta nella sua forma classica. I larici, soprattutto quello selvatico è l’ideale per formare vasti rimboschimenti in alta quota, anche in quei versanti particolarmente difficoltosi per l’esposizione, la neve o il vento.

Caratteristiche in breve
Famiglia:
Pinaceae
Fiori:
Dimensioni:
Fino a 25 mt di altezza gli esemplari più vetusti
Irrigazione:
Non necessaria
Concimazione:
In primavera con concime organico per piante giovani
Foglie:
Sono costituite da mazzetti di aghi corti, verde chiaro
Esposizione:
Sole
Temperature:
Fino a - 30° C
Terreno:
Fertili o poveri, molto ben drenati, anche sassosi
Potatura:
Non necessaria, esclusivamente per eliminare rami rotti o danneggiati
Curiosità:
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