Pulmonaria officinalis
Descrizione
Il nome del genere deriva dal latino polmone ovvero Pulmoa, attribuito dal medico tedesco e fondatore della botanica Leonhart Fuchs (1501 – 1566). La specie officinalis è stata invece attribuita da Carl Linneo per le proprietà mediche di queste piante, utilizzate fin dal Medioevo per curare tosse e malattie del torace.
Pulmonaria officinalis è una perenne sempreverde alta circa 15-25 cm, con foglie verdi alla base più o meno allungate, appuntite con macchie circolari verde chiaro o bianche. La parte superiore delle foglie è coperta da peli e spesso diventano cibo per i bruchi.
In primavera, la pianta produce piccoli grappoli di fiori a 5 petali di colore rosso o rosa che successivamente cambiano colore fino a diventare blu o viola, modificando il valore del pH all´interno dei petali. Questo processo avviene perché i fiori contengono un colorante che appartiene alle antocianine, che permette la variazione dal colore rosso (acido) al blu (alcalino). Il periodo di fioritura va da marzo a maggio con i semi che maturano da maggio a giugno. L´impollinazione è garantita dagli insetti, principalmente api, bombi e farfalle.
Coltivazione
In natura cresce spontaneamente in boschi di latifoglie o di faggio sia in pianura sia in montagna, fino ai 1500 mt.
E’ una pianta semplice da coltivare, infatti si adatta a vari tipi di terreno: sabbioso, di medio impasto e anche argilloso. Predilige ambienti freschi e ombreggiati.
È consigliato far crescere le piante piccole, in singoli vasi in serra, per poi essere spostate in tarda primavera o inizio estate. Attenzione che le foglie tendono ad appassire in estate se piantate in pieno sole.
Boraginaceae
Tubulari o imbutiformi riuniti in infiorescenze apicali
Altezza 15-25 cm
Irrigare spesso, soprattutto in estate
Primavera e autunno con concime organico
Ellittiche o lanceolate, maculate di bianco
Ombra o mezz´ombra
Fino a -20 °C
Fertile e ben drenato, anche umido
Solo per eliminare il fogliame e i fiori deperiti
I fiori compaiono di colore rosa o rosso e poi virano verso il blu o il viola, modificando il pH all´interno dei petali, passando da acido ad al
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