Giardini verticali

Per giardino verticale s’intende una parete ricoperta da un insieme di moduli (di vari fabbricanti) che consentano l’aggrappaggio, l’attecchimento e lo sviluppo di specie vegetali erbacee e arbustive, ornamentali e non, per esempio orticole.
L’insieme dei moduli e quindi della copertura vegetale può così formare un solo e compatto rivestimento dell’intera parete, indipendentemente dall’altezza e dall’ampiezza della medesima. I moduli sono generalmente costituiti da telai in alluminio che trattengono delle “tasche” in tessuto naturale (geostuoia più fibra di cocco per es) o sintetiche, in cui una piccola quantità di substrato permette l’attecchimento delle piante.
La scarsa disponibilità di substrato è spesso compensata da un sistema di fertirrigazione che con l’intervento di dosatori automatici e centraline elettroniche di controllo, riesce a fornire alle piante tutto il nutrimento (fertilizzante) di cui hanno bisogno. L’aggiunta di funghi micorrizici favoriscono altresì lo sviluppo e l’assimilazione radicale.
I giardini verticali hanno avuto tra i primissimi sperimentatori e realizzatori paesaggisti come il francese Patrick Blanc che ha saputo utilizzare il nuovo modo d’intendere il verde cittadino per opere d’indubbio fascino estetico.
Attualmente ai vantaggi estetici si uniscono le capacità dei moduli di “climatizzare” le pareti rivestite, intervenendo così positivamente sui fabbisogni energetici delle abitazioni.
Per le foto si ringrazia Garden Roagna Vivai e Arte Giardino
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