Carum carvi (Cumino dei prati)
Descrizione
Il nome deriva dal greco “Karon”, ma più comunemente viene detto anice tedesco, cummel, finocchio selvatico, caravita, cimino ecc. Il suo habitat sono i prati umidi fino a 2000 metri di altezza. Forma cespi di fusti scanalati, ramificati fin dal basso, alti da 50 a 80 cm.
Le foglie sono composte e pennatosette, verde brillante, quelle inferiori sono picciolate, mentre le superiori sono sessili. I fiori sono piccoli e bianchi, riuniti in infiorescenze rade ad ombrelle. Seguono frutti oblunghi (acheni), simili a quelli del finocchio, molto profumati e aromatici.
I frutti (alcuni li chiamano impropriamente semi) si raccolgono a piena maturazione durante l’estate, di solito al secondo anno, al mattino presto quando ancora aderiscono perfettamente all’ombrella senza distaccarsi. Quindi si pongono ad essiccare perfettamente all’ombra e in un luogo areato. Si conservano in sacchetti di carta o tela.
Il loro utilizzo in cucina è simile ai semi di anice, soprattutto per la preparazione di dolci, confetture, pane aromatizzato, liquori, minestre, crauti, formaggi, ecc. Il celebre “Kummel” ha come base proprio i semi di cumino più anice, coriandolo, chiodi di garofano e un po’ di cannella. Inoltre i semi di cumino hanno un impiego erboristico come antisettico, antispasmodico, aperitivo, carminativo e digestivo, nonché per fare gargarismi e sciacqui orali.
Coltivazione
Si semina in autunno o in primavera. Quando la plantula raggiunge i 3/5 cm di altezza è pronta per il trapianto (aprile) che deve avvenire in pieno campo distanziandole di 20-30 cm sulla fila e 40 tra le file. Si consigliano un paio di sarchiature. Il prodotto viene trebbiato a fine estate per la raccolta del seme. Ricordarsi di non far mancare una corretta irrigazione, evitando periodi siccitosi prolungati, così come regolari concimazioni con fertilizzante organico o minerale a lenta cessione in autunno o primavera.
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