Rosmarinus officinalis (Rosmarino)

Descrizione
Forse si tratta della più conosciuta e utilizzata pianta aromatica. Il rosmarino è un arbusto perenne dall’aspetto vigoroso che raggiunge facilmente i 150-170 cm di altezza. E’ molto ramificato e spesso presenta un aspetto allargato o addirittura prostrato (esistono varietà a portamento completamente strisciante). Le foglie sono piccole (15-30 mm ), strette e lineari, di colore verde scuro nella pagina superiore e grigio verde in quella inferiore. Il loro profumo è intenso e inconfondibile. I fiori sono piccoli e riuniti in racemi ascellari (o ascella delle foglie) in gruppi di 10-15, di colore azzurro violetto, lilla e sbocciano soprattutto a fine inverno ma qualcuno anche durante il resto della bella stagione. Il rosmarino fa parte della flora tipica della macchia mediterranea, preferibilmente su calcare, dal livello del mare fino a 800 metri circa; è coltivato con successo in tutti i giardini e orti della penisola. Il suo nome trae probabilmente origine dal latino “ros” (rugiada) e “marinus” (del mare), forse per la delicata tonalità azzurra dei fiori. Il rosmarino possiede innumerevoli proprietà grazie al contenuto di olii essenziali come il pinene, il limonene e il canforene. Contiene poi flavonoidi, tannini, resine e acidi fenolici. Quindi è ovviamente ricco di acido rosmarinico , con proprietà antiossidanti. Tutta questa ricchezza trova un giusto utilizzo come tonico, antispasmodico, eupeptico, antinfiammatorio, antisettico e stimolante. Utile nel caso di lotta ai funghi e batteri. Digestivo e tonico per fegato e pelle. Un bagno di rosmarino per l’esaurimento psicofisico o per ridare freschezza e tono alla pelle di tutto il corpo. Ma attenzione perché ad alte dosi può provocare vertigini. Da sempre il Rosmarinus officinalis è con salvia e timo uno dei più interessanti aromi utilizzati in cucina. Originariamente lo si inseriva in tutte le ricette a base di carne e pesce come potente antisettico, cioè per abbattere il contenuto inevitabile di germi in quanto l’utilizzo del frigorifero era ancora da venire. Oggi rimane comunque uno degli aromi che ritroviamo in un numero infinito di ricette. Le parti utilizzate sono le foglie, sia fresche che essiccate.
Coltivazione
Il rosmarino si riproduce abbastanza facilmente per talea. In giugno o luglio si prelevano rametti lunghi 15-20 cm, esclusivamente da piante robuste e sane. Si piantano per la metà o poco meno in terriccio soffice mescolato a sabbia. Vanno mantenute umide per il periodo necessario alla formazione delle radici. Di solito, in ambiente non troppo caldo e secco, si formano numerose radici dopo 40-50 giorni. A questo punto si trasferiscono le giovani piante in piena terra o in vasi diametro 12-13 cm. Mantenere irrigato nel caso di clima caldo o asciutto. Il rosmarino ama il sole e
vegeta bene solo in terreni tendenzialmente alcalini e non troppo pesanti, quindi con poca argilla. Evitare i ristagni di acqua. Al Nord è meglio accostare le piante di rosmarino a siepi o muri che proteggano dai venti freddi invernali. Concimare una volta all’anno (in primavera) con prodotti organici a basso tenore di azoto. Se le piante sono cimate regolarmente per la raccolta delle foglie non occorrono altre potature, altrimenti in piena estate e bene eliminare i rami danneggiati o troppo lunghi così da ottenere un aspetto compatto e fitto.
Lamiaceae
piccoli e riuniti in racemi ascellari, di colore azzurro, lillà o bianco a seconda della varietà
fino a 150-170 cm
poca, solo durante periodi di siccità
poca, in primavera
Piccole, strette e lineari, di colore verde scuro e lucide
sole
resistente alle basse temperature ma non troppo rigide e per brevi periodi
asciutto, sassoso, anche arido
effettuare continue cimature
l'estratto è un potente antiossidante alimentare etichettato con la sigla E392
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