Brassica oleracea (Cavolo)
Descrizione
Ortaggio tra i più coltivati e conosciuti in tutto il mondo, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, genere oleracea. Alla specie generica Brassica oleracea appartengono le principali sottospecie quali:
sott. Acephala: il cavolo da foglie
sott. Gongyloides: il cavolo rapa
sott. Gemmifera: il cavolo di Bruxelles
sott. Capitata: il cavolo cappuccio (foto)
sott. Sabauda: il cavolo verza
sott. Botrytis: il cavolfiore
sott. Botrytis cimosa: il cavolo broccolo
Il nome Brassica deriva dal nome latino del cavolo. Il cavolo da foglie è solo utilizzato per la nutrizione del bestiame, ma da questa sono state ricavate delle varietà ornamentali, a cui manca la testa, quindi “acephala”. Il cavolo rapa lo si riconosce per il fusto ingrossato e sferico, sia bianco che violetto. Il cavolo di Bruxelles produce all’ascella delle grandi foglie dei germogli sferici (grumoli) formati da numerose foglioline, raccolti per tutto l’inverno. Il cavolo cappuccio è caratterizzato da una testa formata da numerose foglie grandi e serrate le une sulle altre a protezione del germoglio fiorifero centrale. La parte interna è la più tenera e apprezzata. Il nome “capitata” deriva dal latino “grossa testa”. Il cavolo verza è simile al precedente ma con foglie più crespate, bollose e nervate. Il cavolfiore è riconoscibile per gli apici vegetativi modificati, quindi delle infiorescenze compatte e grandi, ottime per una miriade di ricette in tutti i continenti. La forma dei cavolfiori può essere sferica, ma più comunemente sono coltivate le forme coniche o a pigna, mentre i cavoli broccoli, pur appartenendo alla stessa specie hanno infiorescenze piuttosto sferiche, meno voluminose (ma non in tutte le varietà) e di color verde, mentre i cavolfiori sono quasi sempre bianchi o avorio. Tutte le sottospecie descritte hanno numerose varietà che si differenziano per il periodo di maturazione (precoci, tardive e stagionali) per la dimensione, il colore, la rusticità, ecc…
Coltivazione
La coltura dei cavoli si esegue essenzialmente trapiantando nell’orto le piantine già formate. Il terreno è preferibile sia fertile e ben drenato ma che all’occorrenza si possa irrigare a scorrimento senza problemi. Sono tollerati i terreni tendenzialmente argillosi ma solo se ben preparati con vangature o arature profonde. Un paio di settimane prima del trapianto si consiglia di concimare con composto o letame ben maturo più perfosfato e potassio. Le piantine sono solitamente disponibili dal mese di aprile-maggio e si trapiantano ad una distanza di 45-50 cm l’una dall’altra e altrettanti tra le file per i cavoli estivi, 50-60 per quelli invernali. Al termine del trapianto si esegue la prima irrigazione. Fino alla raccolta si dovrà provvedere a mantenere il terreno libero da infestanti, zappando all’occorrenza e rincalzando per favorire la produzione di radichette. La raccolta si esegue quando le teste sono ben sviluppate e senza attendere che maturino troppo altrimenti si rischia di ottenere un prodotto “spaccato”. Infatti per la raccolta si consiglia di controllare giornalmente lo sviluppo delle teste che spesso giungono alla maturazione in pochi giorni.
Brassicaceae
Frequente ed abbondante
Preparare il terreno con letame ben maturo più perfosfato e potassio
Ideali tra 15-20 °C
Fertile e ben drenato
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