Lavandula (Lavanda)
Descrizione
Uno degli arbusti più utilizzati nei giardini di tutto il mondo, sia per il portamento globoso e denso sia per le straordinarie fioriture normalmente nelle sfumature del blu e viola anche se non mancano le varietà a fiore bianco o rosa. Le dimensioni variano da quelle alte 30 cm di Lavandula angustifolia ´Hidcote´ (foto), a quelle alte 1,20 mt. di Lavandula x intermedia.
Le più utilizzate dai giardinieri sono però quelle compatte a portamento nano o medio. I fiori sono piccoli ma riuniti in spighe più o meno allungate a seconda della specie, profumati o molto profumati, dal dolce e aromatico al canforato. In genere fioriscono da fine primavera a settembre.
Le foglie sempreverdi sono lanceolate, da verde grigio al grigio argenteo, lievemente tomentose e anch’esse fortemente profumate. Una importante distinzione viene fatta tra le lavande originarie, le specie, con il loro corollario di varietà più o meno ornamentali e i “lavandini” ovvero gli ibridi sterili tra Lavandula angustifolia (la lavanda delle montagne e degli altipiani anche calcarei) e la Lavandula latifolia (una lavanda selvatica tipica della macchia mediterranea). I “lavandini” hanno il vantaggio di produrre molta più essenza delle normali lavande selvatiche e quindi sono i più utilizzati nelle ampie coltivazioni del sud della Francia per l’essenza.
A detta di molti esperti però l’essenza che si estrae dalla Lavandula officinalis o angustifolia è di qualità superiore.
Altre specie di Lavanda
Lavandula dentata, tipica del bacino del Mediterraneo, con fiori blu-violetto e foglie leggermente tomentose.
Lavandula stoechas, conosciuta anche come lavanda selvatica, con fiori molto profumati color porpora scuro e foglie grigio-verdi.
Coltivazione della Lavanda
Le lavande sono generalmente resistenti al freddo e alla siccità ma con alcune eccezioni che sono le lavande di origine prettamente mediterranea come la Lavandula stoechas (la lavanda “farfalla” per la particolare forma del fiore a spighetta con brattee porpora sulla cima). Queste si possono anche coltivare in clima continentale ma con le opportune protezioni invernali, oppure tenendole in vaso per poi riporlo in un luogo dove le temperature non scendano sotto lo zero.
Nessun problema invece per le varietà di Lavandula officinale o angustifolia che ben si adattano anche a vivere nelle valli alpine fino a 1000-1300 mt di altezza. L’importante è offrire loro una esposizione in pieno sole e con un terreno che dreni perfettamente l’acqua in eccesso, soprattutto nel periodo tardo invernale, quando lo scioglimento della neve può causare marcescenze a livello radicale.
Le lavande sopportano bene le potature anche vigorose, al fine di provocare un buon accestimento e quindi una ricca fioritura. Al termine della fioritura è bene tagliare ben al di sotto dei fiori ma senza scendere nei rami nudi, perché altrimenti la vegetazione futura stenterà a venire. Gli esemplari più vecchi e che hanno perso la forma compatta e globosa vanno estirpati e sostituiti.
Concimare una volta all’anno con fertilizzante organico e irrigare solo durante prolungate siccità o nelle estati particolarmente calde.
Lavandula stoechas o lavanda selvatica
Lamiaceae
Bellissime infiorescenze (spighe) più o meno allungate a seconda della specie, blu e sufumature di blu e porpora, bianche e perfino rosa
Solo quando necessario e nel periodo estivo
Primavera e autunno con concime organico
Lineari di color verde grigio o verde blu, sempreverdi
Sole e riparata dai venti freddi
Fino a -15 °C
Fertili o poveri, molto ben drenati, anche sassosi
A fine inverno e dopo la fioritura, eliminare i rami rotti dalla neve e tagliare (abbassare) almeno la metà o i 2/3 della vegetazione
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