Giardini labirinti
Il labirinto è in origine il palazzo cretese di Minosse dove era rinchiuso il Minotauro e da dove Teseo trovò la libertà solo grazie al filo di Arianna. Si tratta quindi di un simbolo forte che dovrebbe racchiudere in se il bene e il male, la ricerca di se e le complicazioni dell’amore. Pare che ogni cultura antica abbia almeno una raffigurazione del labirinto, anche quelle preistoriche, ma è nel labirinto raffigurante il pellegrinaggio verso un centro di equilibrio o verso il sacro che esso trova le sue massime raffigurazioni (per esempio nella cattedrale di Chartres). Il giardino labirinto è una trasposizione paesaggistica che utilizza le piante per formare pareti impenetrabili e delimitare percorsi e vialetti. Verso la fine del Seicento il giardino labirinto trova la definizione di Giardino d’Amore che nei suoi cerchi concentrici o nelle composizioni sempre più elaborate assurge a simbolo della coppia primigenia o comunque al rapporto tra uomo e donna e all’ambiguità stessa dei rapporti d’amore. Il centro del labirinto è quasi sempre un padiglione con un albero dall’alto valore simbolico, detto anche “albero di Maggio”, o albero della fecondità, o albero della vita nel giardino dell’Eden. Nel labirinto si mescolano il gioco della coppia, l’amore, l’erotismo, l’irrazionalità, lo smarrirsi e il ritrovarsi (quindi la ricerca di se). Dopo un periodo di oblio i giardini labirinto stanno avviandosi ad una nuova giovinezza, forse sulla scia dell’introspezione psicologica e di una generale rinascita spirituale dell’individuo.
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