Capparis spinosa (Cappero)
Descrizione
Il cappero è una erbacea perenne che caratterizza l’ambiente mediterraneo: su terreni poveri, argillosi e calcarei, anche sui muri e tra gli anfratti rocciosi. Forma cespi di fusti ascendenti che lignificano con l’età, flessuosi e ricadenti o prostrati. Su questi si sviluppano le foglie ovoidali, rotonde e carnose di un bel verde lucido alternate a spine.
I fiori sono grandi con 4 petali bianchi che sbocciano in continuazione da aprile a settembre. Le bacche sono allungate e verdi, ma diventano rosse a maturazione, particolarmente profumate. I boccioli fiorali si raccolgono all’inizio della fioritura e dopo averli fatti appassire per almeno una giornata si pongono a conservare sotto sale o aceto.
In salamoia per almeno una settimana liberano l’acqua che verrà scolata e quindi si porranno nuovamente sotto sale.
Rappresentano uno degli aromi più utilizzati nella cucina mediterranea, greci e romani antichi già li utilizzavano abbondantemente. Sono l’ideale per essere abbinati a carni e pesce, ma anche per la preparazione di salse e sughi.
Coltivazione dei capperi
Facilmente riproducibile seminandolo in primavera su terreni pietrosi o argillosi, oppure trapiantando nel giardino le piantine di capperi già formate e prodotte per esempio dai vivai che compaiono in questa pagina.
Le piante nate da seme vanno accudite sarchiandole e liberandole dalle infestanti, quindi si tagliano i rametti prima dell’inverno per favorirne la crescita più compatta. La raccolta viene eseguita dal secondo anno.
Inutile tentare di coltivare i capperi in terreni troppo fertili o umidi, desiderano sole pieno, caldo e terreno asciutto.
La coltivazione in pianura padana o al nord riesce bene solo sui muri a secco meglio esposti al sole e dove le minime invernali non oltrepassino lo zero.
Capparaceae
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