Salvia sclarea (Sclarea)
Descrizione
Erbacea perenne diffusa su tutto il territorio nazionale ma in modo discontinuo e non in tutti gli ambienti. Preferisce esposizioni soleggiate e terreno arido, vicino a rupi o in prati radi, meglio se tendenzialmente calcarei o silicei a PH neutro: non oltre i 1000 metri circa. La si riconosce per l’aspetto eretto dei fusti, a sezione quadrangolare e piuttosto ispidi di peli. Inoltre forma alla base una ampia rosetta di foglie grandi (anche 20 cm), anch’esse ispide di peli, di forma ovale, color verde scuro nella pagina superiore e grigio argenteo in quella inferiore. Nella parte superiore della pianta le foglie diventano più piccole, dentellate e con piccioli più sviluppati di quelle basali. I fiori (1,5-3 cm) sbocciano a metà o fine primavera, di colore azzurro e bianchi o lilla, con brattee ben visibili. Si sviluppano in infiorescenze o spighe ramificate in posizione terminale, composte da verticillastri di 5-8 fiori. Dalla Salvia sclarea, conosciuta anche come “erba moscatella”, si ricava un olio essenziale utilizzato in aroma terapia, per la cura del corpo o nella cosmesi. Antinfiammatoria, regolatrice del sudore, antisettica (in particolare per la pelle), anti-age (per esempio come antirughe), tonico stimolante, antispasmodica e battericida. La salvia sclarea inoltre trova impiego nella preparazione di vermuth, e liquori.
Coltivazione
La salvia sclarea si riproduce essenzialmente da seme. In primavera si spargono i suoi semi su un substrato soffice e fertile, ricoprendoli appena. Quando si saranno sviluppate le giovani piante (6-8 foglioline) si trapiantano in vasetti con un diametro di 12-13 cm e si prosegue la coltivazione innaffiando regolarmente ed evitando gli attacchi di limacce o altri parassiti. In autunno possono essere trasferite in piena terra, in aiuola o nell’orto, in posizione arretrata rispetto ad altre piante aromatiche (vista la dimensione e l’altezza che raggiungono). Non richiedono a questo punto grandi cure, è sufficiente evitare i ristagni di acqua, ma anche la carenza in periodo siccitoso. Dopo la fioritura si possono tagliare i fusti alla base così da stimolare immediatamente nuovi getti. In questo modo si allunga un po’ la vita della pianta che altrimenti e raramente supera i due tre anni.
Lamiaceae
infiorescenze o spighe ramificate dal bianco al lilla
fino a 120-130 cm
poca, solo durante periodi di siccità
poca, in primavera
grandi e ovali alla base, piccole e dentellate in alto
sole
vegeta bene in clima continentale
fertile, ricco di sostanza organica. ma anche sassoso
tagliare i fusti a fine stagione
attenzione agli attacchi di limacce e lumache
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